Archivio della categoria: Works

Cantiere scuola, un progetto per trasformare una scuola abbandonata in un monumento per le case popolari

Cantiere Scuola è un progetto a cui tengo molto e che giunge al culmine di una lunga progettazione che ho attivato per Gruppo Cap. Insieme all’artista Roberto Coda Zabetta, abbiamo trasformato una scuola abbandonata in opera d’arte ambientale per le case popolari

Cantiere scuola, un progetto per trasformare una scuola abbandonata in un monumento per le case popolari

Cantiere Scuola è un progetto a cui tengo molto e che giunge al culmine di una lunga progettazione che ho attivato per Gruppo Cap. Insieme all’artista Roberto Coda Zabetta, abbiamo trasformato una scuola abbandonata in opera d’arte ambientale per le case popolari

Un patto di collaborazione per animare il Quartiere La Spezia insieme a Gruppo Cap

Nel 2019 Gruppo Cap mi ha incaricato di lavorare e quindi coordinare un progetto di accompagnamento socio culturale per l’arrivo della loro nuova sede in Via Rimini con l’obiettivo di coinvolgere il quartiere

Un patto di collaborazione per animare il Quartiere La Spezia insieme a Gruppo Cap

Nel 2019 Gruppo Cap mi ha incaricato di lavorare e quindi coordinare un progetto di accompagnamento socio culturale per l’arrivo della loro nuova sede in Via Rimini con l’obiettivo di coinvolgere il quartiere

Le finestre sul cortile, un progetto per e con le case popolari

Durante il primo lockdown, mentre eravamo tutti chiusi in casa e sui social molte erano le immagini di chi aveva grandi terrazzi, palestre, giardini o spazi grandi dove stare, il mio pensiero continuava ad andare a chi invece viveva nelle case Popolari. Così ho coinvolto i ragazzi di Shareradio, MM e una serie di amici per mettere in piedi un programma radio.

Le finestre sul cortile, un progetto per e con le case popolari

Durante il primo lockdown, mentre eravamo tutti chiusi in casa e sui social molte erano le immagini di chi aveva grandi terrazzi, palestre, giardini o spazi grandi dove stare, il mio pensiero continuava ad andare a chi invece viveva nelle case Popolari. Così ho coinvolto i ragazzi di Shareradio, MM e una serie di amici per mettere in piedi un programma radio.

Re-thinking Piazzale della Cooperazione

Quando ho avuto occasione di coordinare il progetto di social housing Zoia per CCL, una sola cosa era rimasta in sospeso: la finitura del Piazzale antistante alle case. Così dopo tante interlocuzioni con l’Assessorato alla Partecipazione, al Commercio e all’Urbanistica, insieme a validi collaboratori, ho lanciato un concorso e in tre giorni abbiamo ridipinto e arredato una piazza aperta alla città.

Re-thinking Piazzale della Cooperazione

Quando ho avuto occasione di coordinare il progetto di social housing Zoia per CCL, una sola cosa era rimasta in sospeso: la finitura del Piazzale antistante alle case. Così dopo tante interlocuzioni con l’Assessorato alla Partecipazione, al Commercio e all’Urbanistica, insieme a validi collaboratori, ho lanciato un concorso e in tre giorni abbiamo ridipinto e arredato una piazza aperta alla città.

9091

Dall’epoca della mia tesi, la 90/91 quella linea che si muove anche di notte e non sta ferma mai, ha sempre rapito la mia attenzione per il forte carattere antropologico inconsapevole che porta con sé. Esempio di internazionalità e di raccordo tra tante classi sociali, divide in un cerchio perfettamente simbolico centro e periferia. Per questo, durante l’elaborazione di Super il festival delle periferie, ho subito pensato di farne un progetto artistico

9091

Dall’epoca della mia tesi, la 90/91 quella linea che si muove anche di notte e non sta ferma mai, ha sempre rapito la mia attenzione per il forte carattere antropologico inconsapevole che porta con sé. Esempio di internazionalità e di raccordo tra tante classi sociali, divide in un cerchio perfettamente simbolico centro e periferia. Per questo, durante l’elaborazione di Super il festival delle periferie, ho subito pensato di farne un progetto artistico

Super, il festival delle periferie a Milano

Dopo l’esperienza di Zoia, l’abitare popolare, venendo a conoscenza di un particolare quartiere periferico, conoscendone in particolare il potenziale fatto di reti, associazioni, singoli individui e gruppi informali, ho iniziato ad interrogarmi sulla narrazione mainstream che vuole sempre le periferie come luoghi solo al negativo. Così ho coinvolto una serie di professionisti e figure differenti per dare vita a Super, il festival delle periferie a Milano che doveva durare tre giorni e invece esiste dal 2015.

Super, il festival delle periferie a Milano

Dopo l’esperienza di Zoia, l’abitare popolare, venendo a conoscenza di un particolare quartiere periferico, conoscendone in particolare il potenziale fatto di reti, associazioni, singoli individui e gruppi informali, ho iniziato ad interrogarmi sulla narrazione mainstream che vuole sempre le periferie come luoghi solo al negativo. Così ho coinvolto una serie di professionisti e figure differenti per dare vita a Super, il festival delle periferie a Milano che doveva durare tre giorni e invece esiste dal 2015.

Zoia, l’abitare popolare a Milano

Tra quartieri residenziali, tre grandi parchi e una fitta rete di servizi, si fa spazio una cellula urbana che ospita luoghi per l’abitare in social housing. Alloggi in proprietà in affitto a canone convenzionato e sociale, luoghi di incontro e

Zoia, l’abitare popolare a Milano

Tra quartieri residenziali, tre grandi parchi e una fitta rete di servizi, si fa spazio una cellula urbana che ospita luoghi per l’abitare in social housing. Alloggi in proprietà in affitto a canone convenzionato e sociale, luoghi di incontro e

L’homeless l’architetto e la città

Il Reale Albergo dei Poveri di Napoli fu progettato dall’architetto Ferdinando Fuga, su incarico del re Carlo di Borbone nel 1751. Il complesso fu finanziato da numerosi contributi devoluti da famiglie nobili ed enti religiosi. Questa grande struttura avrebbe dovuto

L’homeless l’architetto e la città

Il Reale Albergo dei Poveri di Napoli fu progettato dall’architetto Ferdinando Fuga, su incarico del re Carlo di Borbone nel 1751. Il complesso fu finanziato da numerosi contributi devoluti da famiglie nobili ed enti religiosi. Questa grande struttura avrebbe dovuto