Dicono di Soft home

Un diario della quotidianità di chi non vive tra quattro mura, ma per strada. Scatti che raccontano le ‘case’ di chi una casa non ce l’ha. Si chiama Soft home diary’ il progetto fotografico sui senzatetto di Milano iniziato alcuni anni fa da Federica Verona, presidente dell’associazione culturale TumbTumb che promuove Super, il festival delle periferie. “Non fotografo mai i senzatetto, perché quello che a me interessa raccontare è l’uso che fanno dello spazio – racconta Verona, laureata in urbanistica – e la loro capacità di ricreare in una dimensione minima le abitudini che molti avevano prima di finire per strada”. I portici della Galleria Vittorio Emanuele e quelli vicino alla Centrale, giardinetti, ingressi della metropolitana: nelle foto (sul profilo Instagram soft_home) sono i dettagli a raccontare la fatica, ma anche la ricerca di dignità, di chi, in qualche modo, arreda casa ogni sera, per poi svuotarla la mattina dopo. “Gli homeless non sono tali solo per scelta, anzi: ma una volta per strada devono rispettare regole ferree e usare ogni mezzo, anche un ombrello aperto come fosse una tenda, per avere un po’ di privacy e per difendere il proprio spazio” (Oriana Liso per La Repubblica)

Link alla gallery pubblicata sul sito di Repubblica Milano

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